05
Lug
2011

Que no puedo consolarme sin poderte contemplar

Si racconta che avesse un debito con la vita

trascorreva ore ed ore a guardare l’orizzonte in silenzio.

cantava canzoni terribili e sconsolate all’angolo della strada

le sue gote erano rigate da lacrime calde ad intervalli regolari di disperazione.

aveva imparato a distinguere i centesimi dall’intensità dell’impatto con il suolo

ogni monetina faceva un rumore diverso.

 

Poi, un giorno, raccolse gli ultimi spiccioli, diede le spalle al mondo

e sparì.

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