10
Apr
2012

dov’è finito il Signor Moulenber?

“è un fatto scientifico” continuava a ripetere a se stesso “è un fatto scientifico che il mondo sia costituito da gerarchie d’importanza fondate sul possesso. La questione è nascere dalla parte dei giusti, o saper rettificare le attitudini meno condivise in tempi ragionevoli.” Inciampava di continuo in quel pensiero il Signor Moulenber, come fosse un sasso, uno di quei sassi appuntiti che circondavano la sua casa nel bosco. Quella litania era diventata la sua ossessione, era una tortura continuare a realizzare quanto fosse vera mentre il sole nasceva e moriva alle sue spalle.  Per distrarsi il Signor Moulenber raccoglieva i fiori, era diventato lo zimbello del paese, ne faceva collane lunghissime e le lasciava ad essiccare dietro la porta affinchè chiunque entrasse in casa sentisse profumo di primavera. Si svegliava prestissimo per timore che qualcuno lo seguisse e s’insinuava nel bosco, dicevano tutti che fosse troppo strano, troppo diverso. Il giorno dell’eclissi di Sole il signor Moulenber camminava da solo nel bosco, sentiva bisbigli d’uomo dietro si sé, fingeva di non farci caso. Il giorno dell’eclissi di Sole si racconta s’udissero urla nel bosco, poi un colpo soltanto, sordo come il cielo, violento.

Infine il giorno si aprì, il sole tornò e del Signor Moulenber non si seppe più nulla.

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{One Response to “dov’è finito il Signor Moulenber?”}

  1. Allora non era poi proprio un fatto scientifico… ma più che altro accettato da tutti…

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