03
Mag
2013

Chi si credono di essere gli intellettuali!?

Quanto tempo riesci a contenere in un ora.
Il passato è lontano ma esiste; allora cosa ti porti dietro?
Cosa scegli di portarti.
L’anima è liquida, mi suda addosso.
Il distacco e….l’avvicinamento come soluzione?
In che verso andare; l’alto o il basso? Vincere!? Contro chi? Non so.
La colpa e i colpevoli, come se esistessero davvero, piccoli e modesti peccatori… gli egoisti, quello che possono, fanno. Deboli e teneri loro.
Come lasciarsi ferire da gente così?
Ed ora l’intellettuale di turno mi osserva. Già lo odio, lui come un albero, sua formica io, e mi fa – vuolsi così colà ciò che si puote come si vuole- ed io capisco, ma non accetto. Così dal monte l’uomo scende e chiama: dice – Io voglio, senza metro,……..il parto…… di una stella che…. …danzi-. ha la bocca cementata così molti ridono di lui mentre mi mette in guardia da un certo drago che tutti vedono tranne il sottoscritto. Difficile,
così col sole riscopro l’alessandrino del millenovecento, una vita spesa a spezzare lance in mio favore- Né i lestrigoni né ciclopi incontrerai, se non te li porti dentro, se l’animo non te li mette contro…
l’animo…
con questo concetto rischio una sorta di avvitamento emotivo. Stupefacente!!!!
Bacco sorride alla mia ingenuità.
Caro Apollo, avrei dovuto assecondarti e invece ho raccolto la tua antipatia, poi l’ho fatta mia. Agamennone è uno sbruffone.
Fosse stato a Waterlloo avrebbe perso anche lui,
Ora in preda al suo cinismo Napoleone sfinisce a morte Macchiavelli, si rimproverano ambedue i loro vizzi.
Egocentrico, taccia gli altri ragazzi alla pari il De Medici all’apice della sua frustrazione; con le loro commedie fanno la storia……misera. Del domani è la sola cosa certa.
Sanno giocare a schacchi i generali, ma perdono a carte ed è sempre lo stesso zingaro a fargli le scarpe.
Questo la storia non lo dice, né tantomeno dice che il 25 ero a Montesole, a ricordare la resistenza. ché ci sono arrivato con una costoletta di figli di nessuno “per ora”, zingari, e abbiamo “guadato” il Reno per due chilometri e mezzo, altro fiume al fiume, poi montagne, e calchi di rocce, e sassi, e fango, terra! Poi Sole, vino, freddo e notte. Così ti ho pensato, ma questo nessuno lo sa.
Non diranno che un tempo ci siamo incrociati, né che la luna era più grande che mai in questi giorni, semplicemente ricorderanno una certa eclissi.
Non sapranno mai che ci siamo incontrati.
Semplicemente, noteranno una certa alchimia tra me e il cielo, tra me e il mare…nessuna spiegazione per loro. Essi immagineranno esattamente come Manzoni i nostri ultimi giorni.
Ecco, è questo, l’indicibile. Ciò che vive di sé.
Odio Goethe, i suoi dolori molesti e infantili mi stressano, e Seneca, così ubbidiente alla rassegnazione, amo Lucrezio, la sua indecenza e a furia di leggerlo un giorno gli ho chiesto di sposarmi… e fu sorridendo che mi disse che a un morto l’amore non porta quel che conta…
cercala tra i vivi la vita, ripeteva.
Ed ora che ho allungato i miei capelli, ho segnato la mia mano e mi sono promesso il vivo, ed è  da un po’ di tempo a questa parte, che
quando penso al tempo, lo immagino come una sovrapposizione di diverse linee x, x’, x”, x”’: sono persone, momenti, fatti, che, da persone serie quali siamo io e te, lettore, teniamo a mente e  fanno di noi ciò che siamo.
Ci rendono forti.
Quindi non stupirti quando col sorriso ti strizzo l’occhio!

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Chi si credono di essere gli intellettuali!?, 8.3 out of 10 based on 3 ratings

{4 Responses to “Chi si credono di essere gli intellettuali!?”}

  1. Ti volevo mettere 10, non perché meritassi 10, ma perché non voglio morire senza aver messo neanche un 10. Poi sono andato a controllare e ho visto che l’ho già messo un 10. A Piovaschi. E allora t’ho messo 9. E questo perché penso che la perfezione non esista. O perlomeno, se esiste, è finta. Tu invece, amico caro, sei fin troppo vero.

    gasparecido
  2. Voglio dirtelo sinceramente: se ti capitasse di rileggerle le cose, saresti un po’ più vicino alla perfezione. Dirai: non m’interessa. Dirò: potrebbe interessare a me.
    Che poi, ad esser sinceri, io ti dovrei rincorrere con una mazza, di quelle che si usano per fare amicizia, di legno, spesse spesse.
    Tutto sommato sono contento. Faccio il tifo per te.

  3. da togliere il fiato, le ossa e da far sciogliere la pelle nell’acido.

    lameteora
  4. indescrivibile da giuoco delle perle di vetro

    Lisergico

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