11
Nov
2010

la correlazione Q.

Ad un certo punto la luce della mia stanza era visibile dalla cucina e nella cucina c’eravamo Io e Lei, che d’ora in poi chiamerò Io e Lei.
Lei rimprovera Io perché ha lasciato la luce della stanza accesa ed è una cosa da non fare visto che la luce accesa inquina e spreca corrente, ma visto che si trova in cucina a maggior ragione avrebbe dovuto spegnerla. Allora Io dice a Lei che forse non è del tutto vero che egli non è nella stanza con la luce accesa. Lei lo guarda come se fosse impazzito, lo manda affanculo senza condimenti e gli suggerisce, leggermente incazzata, che se sta dimorando lì davanti a lei in cucina non può essere dimorato anche nella sua stanza. Io le dice che è proprio quello il punto. É proprio perché anche Lei è qui davanti a Io che si pone il problema: come fa Lei a sapere con assoluta certezza che Io non è nella stanza? Lei tira fuori il principio di individuazione: ogni essere è unico nella sua forma e nella sua sostanza, quindi può essere soltanto in un posto e non in due contemporaneamente. Questo è assolutamente vero, dice Io. Ma siccome non c’è apparentemente nessuno nella stanza non si può affermare con certezza che essa non sia dimora di qualcuno e soprattutto di Io; a maggior ragione poiché sei qua e il principio vale lo stesso, non puoi affermare di essere nella stanza e dire che Io non c’è. Dunque Io può essere tranquillamente nella stanza in questo momento e la luce non è inutilmente accesa.
Lei dice allora che Io vuole solo provocarla ad andare nella stanza in cui è improbabile che Io sia dimorato per poi affermare, al ritorno, che Lei ha effettivamente trovato la stanza vuota, ma in quel momento c’era qualcuno quindi la luce aveva un suo perché; inoltre se Lei torna in cucina e la luce è ancora accesa Io può affermare che anche Lei non è molto attenta all’ecologia; quindi conclude Lei, la soluzione sarebbe di andare insieme nella stanza e lì constatare che effettivamente Io è lì dove Lei può vederlo e dunque la luce accesa non perde della sua utilità.

E allora? domanda Io.
Non te la dò, dice Lei.

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