21
Ott
2010

Il potere della regola.

Forse e’ finito il tempo, nobile eccesso dell’anarchia, tutore della mia anima sbattuta al fronte di guerra contro il caos.
Forse la sublimita’ e’ solamente una banale idea innalzata all’infinita potenza e creduta incredibile da chi non aspetta mai niente se non la responsabile dittatura del pensiero unico moltiplicato o clonato, distribuito generosamente da chi ne fa uso proprio per abuso di menti altrui, in pre-com(ic)a.
C’e’ che e’ cosa buona e giusta giustificare l’inappetenza per la  luce propria e la voglia di brillare per merito di un astro asfittico, ah si fa bene al buoncostume prendersi la briga di mandare al diavolo la disobbedienza così… così out.
La mia base riceve impulsi che derivano da note dissonanti, così dissonanti da considerare l’irresponabilita’ delle mie azioni come inoperose visite di cortesia da parte di una coscienza che sballa, sballa e ride e piange guardandosi intorno e dimentica che la via buona e giusta e’ quella del non pensare.
Ibrido.
Brivido.
Ignavia.
Follìa.
..Follìa?

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