21
Mag
2011

Empati-a

Uno strano vento a spiegar le membra, ed io come plastica, volo.
La strada mi chiama, son passi lenti quelli che seguon, piccoli vero, ma pur sempre passi.
Non v’è cosa ch’io tocchi senza segnare, similmente ad’un aratro, rompo le zolle, scavo la terra, lasciando al sole le ustioni; non m’affeziono al dolore, lo tratto come fosse un mio oggetto, essenziale e scomodo allo stesso tempo. Mi muovo nel dinamismo sociale, gl’entro dentro e appena stufo, appena vuoto, salto fuori, come un coito interrotto, pronto a riempirmi di nuovo. Non so dominarlo,
non domino, nulla, nessuno, a stento costringo me stesso. Strangolo l’emozioni scomode, nutro le passioni utili, impongo le mie volontà al mio corpo, eppure in sordina s’annusa, s’accusa, l’ammutinamento.
Una vita stentata, passata a lasciar impronte; su ogni oggetto o mobilio, ogni ritratto, vecchie foto, soprammobili compresi. Finisci coll’essere circondato dalle stesse, finisci con l’essere preda d’un’agguato, e son loro a tendertelo. T’aspettan  rigide, rabbiose; t’odian  da una vita per il troppo  e mal amore dato, non sai resisterle, son troppe, tante piccole immagini, tanti piccoli dubbi.  Tu le comprendi, tu le giustifichi, ma parti del tuo cuore o meno, ora muovon verso te,  devi difenderti, oppure, lasciarti al fallimento.
Ed i tuoi simili, eccoli, vedi?  Si stringon a te, certo ti perdonerebbero la fuga, ed anzi, già ti dicon d’andare, li senti sussrrarti : una strada vale l’altra quando si fugge, comodi, t’accasan pronti a esimerti, solo,
tu non te lo perdoneresti mai. Sarebbe  totale disfatta.
Ed ora  sai spiegar noi cosa  provi a morire,
per questo eletto primo uomo riuscito al fine, dominar perfettamente la volgare quanto sciatta paura.
é lei ad andar, mentre tu, viv’ancora…
A volte ti penso,  così mi scopro a compatirti, così mi risolvo; vado avanti, ti lascio indietro anch’io,
povera quanto ingenua vittima di te stessa, che già m’intristisco.
Dici di volere, dici di sapere, dici di sentire, dici d’amare,
e quel che non dici è quello che sei,
anch’io stretto nei tuoi vestiti!

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