Alla notte
Tetto d’un fienile e come paglia sparsa a terra noi
colpa
il movimento non pensato
né cercato
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Fuoco dentro
grattando il fondo dell’essenza sciogliersi
in questo nostro divenire oltre la soglia del taciuto insieme
vicini
nel mentre della nostra fiera esistenza
Vivere
teatrino quotidiano di mercanti e di parole
un ricordare vago
impreciso
essi
dimenticheranno
che sei venuta a ricordarmi il sottostante
il ciò che era al di là del cosa è stato
soltanto bruciando
e nuovamente atterriti
daremo colpa alla notte
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sperando
in questa notte
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poi nell’alba