29
Set
2010

Le nozze termodinamiche di Cana

Joshua e i suoi discepoli partecipavano ad un matrimonio in Cana di Galilea. Venuto a mancare il vino la madre di Joshua, Miriam, gli disse: – Non hanno più vino.
– E’ un matrimonio, non un festival della canzone – rispose Joshua, mentre la madre diceva ai servi: – Fate quello che vi dirà.
In un canto c’erano sei otri di pietra ognuno dei quali poteva contenere anche più di trenta litri. Joshua disse ai servi di riempirli d’acqua, di portarli dal Maestro di tavola e di attingerne. Il Maestro di tavola, che aveva tenuto da parte il suo vino migliore per una festa prevista quella stessa sera con persone molto ricche, si stupì molto della bontà di quel vino e per non mettere zizzania e commettere peccato durante un matrimonio fece buon viso a cattivo gioco chiamando lo sposo e dicendogli: – Ognuno serve prima il vino buono e quando si è bevuto abbondantemente il meno buono; tu, invece, hai tenuto il vino buono fino ad ora.
Lo sposo non sapeva nemmeno di cosa stesse parlando e il Maestro di tavola capì che non c’entrava nulla. I discepoli di Joshua credettero in lui dopo questa trasmutazione e al tramonto andarano via insieme al loro maestro e agli altri ospiti.
Del vino nei sei otri ne rimaneva appena uno a metà. Il Maestro di tavola aspettava di lì a poco che arrivassero i suoi ospiti danarosi. Chiamò i servi e disse loro: – Dove avete preso il vino?
Quelli risposero: – Da nessuna parte. Abbiamo riempieto gli otri d’acqua come ci ha ordinato uno degli ospiti e ve li abbiamo portato per attingerne.
– Voi mentite. Pensate di parlare con un beone che si beve simili frottole?
– Noi sappiamo quello che abbiamo visto – risposero i servi, ma il Maestro di tavola li fece frustare lo stesso.
Con inquietudine e sospetto scese nella cantina, trasse la chiave della nicchia segreta dove teneva il vino buono e saggiò la consistenza della serratura. Nessuno l’aveva forzata, né qualcuno poteva averla aperta poiché nessuno poteva avergli rubato la chiave. Quando assaggiò dai suoi otri il vino aveva lasciato il posto all’acqua. Altro che miracolo, pensò. Qualcuno l’aveva fregato, ma chi era stato? e soprattutto, come aveva fatto?

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{One Response to “Le nozze termodinamiche di Cana”}

  1. la mela a te!!!
    🙂

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