unisonosuono


30
Set
2010

C’e’.

Riciclo sogni realizzati per farne carta straccia e travestirli da ricordi ma questi ,stanchi di vivere sotto mentite spoglie subiscono una mutazione estetica e si prostituiscono come baldracche d’infimo livello e l’infimo intimo mi sgomenta quanto me.
Non e’ vero che l’abito non fa il monaco.
Così ti guardo come se tu fossi gia’ un ricordo, solo non riesco ancora a osservarti in terza persona..si, insomma, il passato e’ cosi’ comico proprio perche’ ha quell’aria esotica e cioe’ non puoi guardarlo come se fosse roba seria e sopratutto non puoi esserne il padrone, dico io.
Sei  il frutto del tuo passato mi dici, della sferza arrogante chiamata societa’ che un giorno ha deciso di darti un nome: Follìa.
Ti hanno rinchiuso non perchè tu fossi violento o crudele ma perche’ hai reputato crudele un pensiero distorto accompagnato da una visione che invece non hai saputo distorcere abbastanza sì da renderla plausibile per non spaventarli.
Ma non sai che gli umani hanno il terrore dell’oltre? Se gli si para davanti lo esorcizzano  categorizzandolo immediatamente e lo rendono inoffensivo rinchiudendolo o promuovendolo al grado di artista.
Tu sai che sono come te, solo, io tengo per me le mie distorsioni, fanculo gli umani.
Perche’  la vilta’ non e’ sempre sintomo di vigliaccheria, a volte la chiamano saggezza.
Odio il legame che ci sta fracassando le palle, odio ignorare questo legame,odio sentire il tuo rimbombo esattamente quanto lo odi tu, odio il fatto che questo ci rende indivisibili.
Non parlarmi d’amore per favore, sei una frana.
Quanto me.
Così aspetto che tutto sia il ricordo di un passato.
Comico naturalmente, come sempre.

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21
Set
2010

Un altro scacco matto, Sir.

Quello era lì, con le sue mani eleganti e il suo fare educato. Ho sempre odiato il suo aplomb, d’una raffinatezza melliflua quanto arguta, forse l’unico aspetto di lui che invidio.
Mi mostrava una pietra di cui conoscevo il prezzo, se qualcosa di inestimabile ne possiede uno.
La solita proposta innocente o indecente a seconda della risposta.
 E la solita risposta.
Dovresti esserci abituato, mi dico.
Ma no, rubare l’amore degli altri per farne oggetto di ricatto è un tuo asso nella manica e ci caschi sempre, come quei vecchi attori che provano e riprovano la stessa parte da decenni come se avessero timore di perdere la memoria e ritrovarsi improvvisamente senza mestiere, senza applausi, senza pubblico.
Io sono uno dei tuoi spettatori esattamente quanto tu lo sei di me, la differenza sta nel fatto che l’attore sei solo tu perché a me non spetta persuaderti di nulla.. ma ti piace lo stesso osservarmi e stuzzicarmi. Ti annoieresti senza di me, di noi.
La risposta è no, come sempre e come sempre la tua vittoria e’ tragicomica, perché tragicomico e’ ogni serpente che possiede savoifer.. insomma è come possedere la dottrina di un grande sapiente ma non avere abbastanza spazio nel cervello per ospitarla, è comico  capisci?
Oh beh..in fondo la mia sconfitta mi diverte più della tua vittoria,e non e’ poco.
Solo che.. lo spazio azzurro tra le fenditure delle nuvole sembrava avesse formato un cuore ma poi era una V.
Ed era la mia.
In ogni caso.
Come sempre.

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21
Set
2010

animanìa

Nemmeno il mio passato conosco abbastanza. Il mio passato traduce la sua banale storia in codici a me incomprensibili ..eppure e’ solo una banale storia. Il mio passato taglieggia il presente camuffando i ricordi  crudelmente, intingendoli nella porpora, e tutto e’ legge di sangue e il sangue non gronda ma stagna in piccole pozzanghere. Riflettono la luna e il sole, la scuola, l’odore dell’asfalto bagnato, la neve, i colori spaventosamente accesi di un asilo nido, il castello con le torri abitate dai piccioni,le vecchie zitelle dai nomi siculi.

Io.

Tra la nebbia consumavo sogni e suole, la nebbia che mi rendeva trasparente come un fantasma e anche lei come un fantasma è svanita tra il fumo di un vulcano dalla voragine che sembra l’inferno eppure è li’ di fronte a me e vive di vita imprevedibile,per questo lo stimo. Se conoscessi il presente potrei apprezzarlo o bruciarlo in un rogo di desideri incompiuti, ma esso, come il passato e il futuro, mi è ignoto. E’ difficile vivere come se fosse tutto qui. Invece no,non è niente..un niente  stracolmo di visioni astratte dentro  cui far penzolare le parole, le parole..le parole che in fondo non significano quello che c’è, ma solo quel che si vede,e anche quando parlano d’irreale  non sono mai oneste mai come gli occhi. Ma la memoria è un vaso di Pandora che punisce gli occhi sbeffeggiandoli ad ogni colore che diviene sempre più tenue. Siamo soli, noi esseri strani che allunghiamo  e accorciamo l’anima come un’ombra a seconda della luce,siamo soli e abbiamo l’arte dell’arrangiamento esistenziale nel sangue, fiumi senza dighe, che’ tracimando inondiamo e anneghiamo solamente noi stessi, fertilizzando quel piccolo fazzoletto d’anima che ancora ci appartiene, maltrattandolo fino a che non diventi opalescente..e trasparente….per poi volare ancora più in alto e impennare e cadere in picchiata tra ibridi orgasmi col cielo navigando tra note  meravigliosamente dissonanti, sgravati dal peso dell’umanità, e assoggettati ad un peso più grande che chiamiamo libertà.

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