18
Dic
2011

Tre sorrisi

Tre sorrisi per te.
Il primo,
che ti ho visto sbocciare in quel lontano Maggio,
che ho visto morire e rinascere più volte,
arrendersi, lottare,
poi ancora arrendersi ed infine
cercare le mie braccia
allontanarle ancora
e ancora….

Ancora tre sorrisi.
Il secondo distrattamente si muove
perso nella tua presenza.
La mia infanzia negata.
Timidamente riscoprivo la delicatezza
nobilitando l’anima mia prodigandola
a te.
Convergendo in te,
la solitudine perfetta…
in te,
con te,
il mio motivo.

Tre sorrisi,
l’ultimo,
prima che lo sguardo si perda
ed il labbro si pieghi,
prima d’essere tramortito dall’emozioni.
Prima di azionare quelle meccaniche
che vengono a difendermi
da quel vecchio dolore che torna
e,
questa volta,
evitarlo, vincerlo…
Ma stanco di lottare, sorrido pensando
d’aver agito sgraziatamente per amore,
ed in fine,
da uomo,
t’ho sacrificata al mio orgoglio,
proprio dimenticando la cosa più importante…
la natura dell’amore.

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05
Dic
2011

il venerdì notte, al Barocco.

Al Barocco, il venerdì notte, c’è un musicista con i capelli bianchi che suona il sax. La gente lo ascolta distratta, sorseggia malibù nel vocìo del locale. Qualcuno sorride, il bancone di legno è sempre umido di cocktail, ma non ci si fa caso, la luce opaca nasconde la sporcizia e l’odore dell’alcool inebria. Se vuoi ballare, al Barocco, devi alzarti dallo sgabello con discrezione ed avvicinarti alle tante donne sole che guardano intorno con aria un po’ persa, offrire loro da bere. A volte rifiutano, accade sempre che i cuori solitari non cerchino compagnia, ma vogliano soltanto stordire i pensieri al suono del sax che culla la notte. Se sei fortunato e ti risponde un sorriso, ti basta sfiorarle la mano e accompagnarla danzando. I pensieri diventano musica il venerdì notte, al Barocco.

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