06
Giu
2011

apro parentesi graffa chiudo parentesi graffa

si guardò intorno con minuzia

con l’intenzione esplicita di far caso ai particolari

sul tavolo un mazzo di chiavi un cavo un evidenziatore un bicchiere

sul divano -la fodera blu logora e antica- un paio di cuffie bianche una borsa

sugli scaffali della libreria  raccoglitori rossi tutti uguali

la sedia di sguincio tra la cucina e il salore

rossa anch’essa.

inspirò profondamente

contando i secondi che occorrevano affinchè l’aria le giungesse al diaframma.

poi si avvicinò alla porta

girò lentamente il pomello metallico

sfiorò la parete con il polpastrello dell’indice

e uscì.

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04
Giu
2011

estratto

Sprofondavano piano, come radici attecchivano saldamente al terreno squassando la terra intorno, erano in due, ognuno dei quali da solo bastava a se stesso, nessun pensiero oltre le insenature di quella muschiosa corteccia, tiravan su’ forti, senza subir né darle, prendaevano ciò che dovevano, senza che il mondo potesse vantar credito… con loro la natura era in debito, ma questo loro non seppero mai, così impeganti a vivere poi…

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03
Giu
2011

medioevo dei desideri

l’ansimare lieve dell’insoddisfazione cova nell’anima come un mostro

le parole polverizzatesi restano sospese come cenere

che la tua bocca socchiusa e turgida è mero esibizionismo

-il senso del possesso che fu prealessandrino-

 

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01
Giu
2011

Tornano

Suoni conficcati tra le luci, lottano per superare l’abbaglio precedente
Scuotono la pace risucchiandola nella radura, gravida di note pensuli
Appese, ognuna attende un verso
Segna il passo del guerriero, ma troppo lieve per essere virile allora continua a reggere i pensieri credendoli fiabe
Ascoltare fiabe per non contendersi la vita
Prossimo vento e prossima ventura calera’ lenta come una goccia sulla guancia
Chissa’ se sara’ una lacrima di resa o vittoria. Teme, l’infantile pretesto quasi quanto lo ama. Percio’ non sentira’ nulla se non i suoni conficcati tra le luci giocando con gli angeli e ferendosi coi demoni
Amante bizzarra di lune e chimere sprona il mare ad infliggerle visioni di romantico ciarpame giacche’ esse rivelano solo folle di umane miserie e aspetta rannicchiata il prossimo silenzio pregandolo di soffiare leggero come un pensiero bambino.

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